domenica 30 settembre 2012

Bismonti

I destini della nostra Patria si decidono, molto, a Bruxelles.

Infatti non essendoci tolti ancora il vizietto di spendere più di quello che guadagniamo, per andare avanti, non solo dobbiamo trovare qualcuno che ci presti denaro, ma anche resistere a chi scommette che noi non ce la faremo mai.

Per parlare bene con Bruxelles ci vuole qualcuno di cui gli altri si fidino.

Chi c'e' in Italia? Monti, Prodi (forse), Draghi se torna.

Il prossimo governo non potrà prescindere da uno di questi tre nelle vesti di Presidente del Consiglio o di Ministro dell'Economia.

E per gli altri dicasteri si dovranno per forza trovare nomi che brillino di luce propria di livello internazionale.

Questo lo sanno molto bene tutti i politici, dalla A di Alfano alla V di Vendola.

mercoledì 19 settembre 2012

Una destra laziale vissuta di malcontento e inadatta a governare

Dopo il "ritiro dall'impiego" del premier per evidente incapacità ad affrontare la crisi, la destra italiana si trova ad affrontare altri due cocenti fallimenti. Roma e Lazio.

Il fallimento di Alemanno come sindaco è sotto gli occhi di tutti, Nessuno prova a difenderlo, anzi dalla sua parte gli stanno chiedendo di evitare di ripresentarsi, altrimenti la città è perduta.

Lo scandalo alla Regione Lazio si sta espandendo, e molto probabilmente porterà la Polverini a dimettersi. Purtroppo sta allontanando l'attenzione dal cuore del problema, ovvero la cattiva gestione della Regione in se'.

Per noi del Lazio (e di Roma), la conferma di una triste realtà: una destra laziale che per anni si è nutrita di malcontento per quello che fanno gli altri e non di proprie idee e programmi (e dalla stessa  matrice  degli ex colonnelli di AN diventati ministri...).

Questo è il vero dramma della mancanza di alternativa.

Non è un delitto in se' essere impreparati o riuscire male in un compito. Diventa intollerabile quando è unita a palesi ruberie e spaventosi clientelismi, specie in un periodo di drammatica crisi economica.

Purtroppo i nostri cittadini non avevano metabolizzato la lezione data da Storace: per quanto indigesto possa sembrare il candidato del centro sinistra (a suo tempo Marrazzo era veramente indigesto), funzionerà sempre meglio di un candidato proveniente dalle file della destra laziale.

lunedì 17 settembre 2012

Fisiognomica della seconda repubblica

Le vicende della Regione Lazio, mi riportano ad un pensiero che ormai ho da tempo: a dispetto di tutto il circo mediatico  la fisiognomica proprio non conta nelle vicende politiche.


A vedere e sentire i protagonisti di molte delle vicende -più o meno criminali- degli ultimi tempi, si direbbe che nei partiti quando affidano gli incarichi chiudono almeno occhi e orecchie. Il naso non lo so, ma magari anche quello.

Alla fine ti ritrovi personaggi -specialmente i tesorieri- ai quali nessuna persona normale affiderebbe 5 euro.


Sicuramente io mi faccio troppo influenzare dall'aspetto esteriore delle persone. Però, non è una questione di bellezza. Piuttosto conta l'atteggiamento aperto, il parlare corretto, un fisico in ordine.

Segni che indicano se la persona davanti a te ha un buon rapporto con se stessa e il mondo.

Invece continuiamo a vedere eletti e funzionari di partito che poi si rivelano proprio quello che sembrano: truffatori, ladri, poco di buono.

Ma chi li coopta?




venerdì 14 settembre 2012

Ci vorrebbe un Kemal Ataturk anche per gli Arabi

L'ondata di violenza religiosa, quelli che ci sono e quelli che ci fanno, sta sparigliando le carte in tavola, e di brutto.

Tutti capiscono la tragica assurdità della situazione, di come l'immaturità religiosa venga sfruttata da abili burattinai.

Ovviamente i leader locali hanno paura di intervenire con la mano dura, per non ritrovarsi nella stessa situazione nella quale si sono trovati i dittatori appena defenestrati. Al tempo stesso capiscono che queste vicende rappresentano la fine di qualunque credibilità internazionale dei  paesi arabi.

I leader occidentali sono nella stessa situazione. Qui non si è di fronte ad un paio di campi di terroristi, ma di una parte cospicua della popolazione, contro la quale la forza è più che controproducente... semplicemente impossibile.

In questo momento occorre che passi la nottata, magari pensando ad una strategia per limitare l'area -non del fanatismo- ma della semplice credulità religiosa. Lo sviluppo economico dovrebbe gradualmente portare a questo.

Il guaio è che in paesi come l'Egitto, l'incontrollato (per motivi religiosi) aumento della popolazione ha portato ad un impoverimento generale. La popolazione cresce molto più rapidamente del PIL, generando povertà.

Forse all'intero mondo arabo andrebbe applicata la cura che Kemal Ataturk ha applicato alla Turchia, ovvero la laicizzazione forzata dello stato. Ma i Turchi erano i Turchi, un popolo che a suo tempo fu comunque un modello di organizzazione e di cultura. Invece in molti stati islamici, per esempio l'Iran, è accaduto esattamente il contrario!

Ovviamente la laicizzazione della Turchia è stata solo superficiale. Prima che penetri nel cuore dell'Anatolia dovremo aspettare ancora molto, ma il processo è in moto, e inarrestabile.

Partirà mai nel mondo arabo?

Un nuovo Blog senza le bici!

Da tempo sentivo il bisogno di esternare qualcosa che riguardasse il posto dove viviamo senza tenere conto della bicicletta....